Ogni anno, nel nostro Paese, circa 200 mila persone sono colpite da ictus cerebrale, una lesione cerebrovascolare causata dall’interruzione del flusso di sangue al cervello dovuta alla chiusura di un’arteria o alla sua rottura. Dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, l’ictus è la terza causa di morte, e la prima di invalidità (circa la metà di chi ne è colpito convive con problemi di disabilità più o meno gravi).
Aprile è stato il mese dedicato alla prevenzione di questa patologia, a cui l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce. Italia Onlus) ha riservato diverse iniziative di prevenzione, sensibilizzazione e informazione su quelli che sono i principali fattori di rischio. È importante, infatti, sapere che nel 80% dei casi l’ictus si può curare, e anche prevenire. Le linee guida raccomandano di seguire determinati stili di vita per evitare i principali fattori di rischio. Tra questi ultimi, la corretta alimentazione (pesce almeno 2 volte alla settimana; massimo 5 gr al giorno di sale; 3 porzioni di frutta al giorno e almeno 2 di verdura), l’attività fisica (almeno 30 minuti al giorno di esercizio fisico moderato), l’astensione dal fumo e un consumo moderato di alcol (non superare i 2 bicchieri di vino al giorno). Fondamentale il controllo della pressione arteriosa, della glicemia e il riconoscimento della fibrillazione atriale, l’anomalia del ritmo cardiaco che, se prevenuta, permette di evitare 3 ictus su 4, pari a 30.000 casi, causati proprio da questo disturbo.
Come riconoscere i sintomi?
I sintomi più frequenti che precedono l’ictus sono:
– Paralisi, debolezza perdita di sensibilità o formicolio al viso, al braccio e alla gamba.
– Improvvisi disturbi visivi da uno dei due occhi.
– Forte e repentino mal di testa senza causa nota.
– Difficoltà a parlare o comprendere semplici frasi.
– Perdita di equilibrio, vertigini, mancanza di coordinazione, vomito e perdita della coscienza.
Si possono manifestare diverse combinazioni di questi sintomi o anche uno soltanto.