La perdita dei capelli è un problema molto comune, che interessa non solo gli uomini, i più colpiti da calvizie, ma anche tante donne. “Un problema difficilmente accettato e spesso vissuto come un disagio psicologico – spiega il dott. Luca Paolelli, chirurgo e medico estetico nell’equipe dell’Istituto Clinico San Carlo di Busto Arsizio. – “Chi ne soffre trascorre anni alla ricerca di una soluzione, sperimentando farmaci, lozioni e altre soluzioni terapeutiche, che tuttavia non offrono i risultati sperati. In numerosi casi, infatti, l’autotrapianto rimane ancora la tecnica elettiva per giungere a una soluzione apprezzabile. E oggi, la ricerca medica in questo campo ha fatto passi da gigante: abbiamo assistito a una serie di miglioramenti tecnici, che permettono di ottenere risultati di grande soddisfazione e naturalezza, sicuri e duraturi nel tempo. Una soluzione valida non soltanto per il trapianto di capelli, ma anche per l’impianto pilifero in altre zone del corpo quali barba, sopracciglia, baffi, basette, e per la correzione delle zone alopeciche post trauma, ustioni e radiazioni.
Esistono due diverse tecniche, FUT e FUE, entrambe valide, a seconda del tipo di capello, del grado di calvizie, delle cause e delle aspettative del paziente. La differenza sostanziale sta nella diversa estrazione del follicolo. La tecnica FUT prevede il prelievo di una striscia di cuoio capelluto dalla zona della nuca e la successiva estrazione di singoli follicoli da trapiantare nelle zone da rinfoltire. In un’unica sessione si possono prelevare fino a 4000 follicoli, l’intervento si effettua quindi in una sola seduta. Nella tecnica FUE i capelli sono estratti uno ad uno (servono in genere due sedute), senza necessità di effettuare il taglio sulla nuca, e poi reimpiantati. Quest’ultima tecnica, che non prevede punti di sutura e non lascia cicatrici nella zona donatrice (nella tecnica FUT si forma una sottilissima cicatrice, visibile solo se si rasassero i capelli a zero) è la tecnica ideale per chi ha un’area donatrice ridotta mentre chi ha un’area più ampia dalla quale estrarre i follicoli potrà ricorrere alla FUT. Tutte e due le tecniche si eseguono in regime di day hospital, con anestesia locale, e finito l’intervento si torna subito a casa.
A chi rivolgersi?
Affidarsi a specialisti qualificati è fondamentale per ottenere un effetto non distinguibile dal naturale e per la sicurezza del paziente. Si tratta infatti di una vera e propria operazione chirurgica, che richiede un team di chirurghi e infermieri esperti, in grado di assicurare continuità anche dopo l’intervento. Per valutare la propria idoneità, non tutti i pazienti possono sottoporsi all’autotrapianto, è necessario effettuare una visita approfondita che permetterà di valutare diversi fattori, come l’età, le condizioni dei capelli, la grandezza dell’area calva e della zona donatrice.
L’equipe dell’istituto San Carlo, è a disposizione per un primo consulto gratuito, in cui valutare l’entità dei propri problemi e le possibili soluzioni.